Sui moralizzatori della carcerazione altrui

Ricevo da mail anonima e diffondo questo testo di critica mosso in particolar modo verso Fede per il suo testo, ma anche, più in generale, verso chi ha scelto di non utilizzare la difesa legale nell’ambito dell’operazione Ardire (e che, dunque, riguarda anche me).

Beh, non c’è che dire: un comunicato anonimo di gente anonima.
Comincia(te) col firmarti/vi anche te/voi, visto che qua s’è sempre fatto.

“Il prigioniero perde la propria individualità” nel momento in cui decide di farsi sezionare da diritti e commi nel procedimento giuridico.
Mi piacerebbe molto sapere dove trovi/ate quest’autoritarismo: sempre s’è detto che ognuno si muove come più gli aggrada, fa di sé ciò che vuole, poi il senso di affinità o di contrasto sarà una conseguenza delle scelte personali.
Io non mi sono mai imposto, ma non accetto che mi si imponga.
Polemizzare secondo te/voi è un dire “bisogna fare così e basta”?
La verità è che ora che molti preti e suore di movimento vedono a repentaglio la loro reputazione e si ha paura di mettersi in gioco…

Come già detto da Federico, l’avvalersi di un diritto per negarlo è qualcosa su cui bisognerebbe dibattere. Ma non capisco il “processo guerriglia”: se non sbaglio le BR utilizzavano i processi per “processare” lo “stato borghese”… al di là del fatto che i discorsi “di classe” non sono mai stati miei, io non voglio “processare” lo stato, io sto sperimentando la negazione del diritto.

Arrivati a questo punto, mi sa che gli unici “moralizzatori” sia(no) quello/i che ha(nno) vergato questo testo anonimo, dal momento che pensa(no) che dovremmo adattarci alle scelte altrui perché sennò facciamo “i froci col culo degli altri”. Come sei/siete altruista/i, peccato solo che noi decidiamo per noi stessi e non permettiamo a nessuno di farlo per noi.

Tomo – ParoleArmate

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Una nuova figura è comparsa da qualche tempo nello spettro già vasto del cretinismo anarchico. Come se non bastassero le svariate forme di autoritarismo infiltrate nell’anarchismo: dai “puntini sulle i” a quelli che ti dicono come devi vestire, cosa devi mangiare, come devi parlare (a proposito: un compagno aveva proposto di titolare il comunicato “I moralizzatori della carcerazione altrui. Ovvero sublimi egoisti nichilisti froci col culo degli altri”, ma abbiamo soprasseduto per non finire sotto il fuoco incrociato della moralizzazione sessista).L’ultima novità è il comunicato di critica nei confronti di un compagno e di una compagna arrestati per l’Operazione Ardire, per aver osato rivolgersi ad un avvocato e aver fatto il Riesame.

Il paradosso è che i moralizzatori della carcerazione altrui si definiscono spesso individualisti/egoisti…ma i suddetti moralizzatori ci dovrebbero spiegare secondo quale logica un individualista/egoista (in senso stirneriano, o in qualsiasi altro senso) non dovrebbe rivolgersi ad un giudice per poter abbassare, egoisticamente, la durata della propria carcerazione.
Bakunin implorò il perdono dello Zar, poi, ottenutolo, è venuto in Emilia ad organizzare insurrezioni popolari… Il processo guerriglia è un’invenzione delle BR, gli anarchici, proprio perché non riconosco lo Stato, se ne fregano di tanti sofismi…Noi crediamo che, esclusa la delazione, ogni tattica è buona per colpire lo Stato.

I suddetti moralizzatori si definisco inoltre a-morali. Ma il loro atteggiamento trabocca di autoritarismo e soprattutto di moralismo. Hanno un vero e proprio galateo morale che gli impone come comportarsi di fronte ad un giudice, ad un giornalista, o in qualsiasi altro contesto. Hanno una morale, un’etica e soprattutto un’estetica ben definita. E soprattutto severa. Il prigioniero perde la propria individualità e diventa uno strumento in mano ai moralizzatori. Il suo unico scopo deve essere quello di renderli felici del proprio comportamento estetico-morale.

Il colmo dei colmi? Quando un moralizzatore viene a sua volta moralizzato. Come accadde ad un moralizzatore che aveva da ridire sull’estetica di alcuni compagni umbri finiti in cella, e poi quando toccò a lui venne attaccato da altri moralizzatori ancora più puri di lui che lo accusarono di essersi scelto un avvocato, prezzolato, e per giunta in odor di massoneria… La vita è una ruota che gira. Questi individualisti/nichilisti hanno sempre sulla bocca Nietzsche: dovrebbero temerlo l’eterno ritorno!
Un vecchio socialista diceva: c’è sempre uno più puro che ti epura…

Liberi tutti (anche dagli spettri)

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