Ricevo e diffondo.
Come avevamo già annunciato, la polizia diventerà bersaglio di attacco, sia con dei proiettili o con incendi o esplosivi. Le cose che facciamo le chiamiamo con il proprio nome, e così vogliamo che facciano i compagni. Non vogliamo dire che stiamo realizzando una campagna velenosa perché abbiamo bruciato una macchina della polizia, e anche se non è esclusa questa possibilità, ogni cosa ha il suo tempo.
Incoraggiamo tutte le azioni volte alla rottura con l’ordine, l’indifferenza e la normalità, molto più in là dell’efficacia delle stesse. Consideriamo però necessaria una migliore analisi della realtà, nel momento che mettiamo in atto un’azione di solidarietà con i prigionieri della guerra sociale, ed una scelta più adatta per il tipo del conflitto che vogliamo attuare per diffondere il caos e la distruzione che vengono proposte dalla Federazione Anarchica Informale in questi luoghi.
Siamo convinti della necessità di moltiplicare le azioni contro i simboli del potere e dello sfruttamento e crediamo che il modo migliore per alzare il grido della distruzione sia mediante la propaganda del fatto. Per questo noi aderiamo al progetto della FAI, per contribuire agli attacchi diretti contro lo Stato e il capitale per incoraggiare l’azione diretta scambiare idee con gli altri compagni che hanno deciso di passare all’offensiva.
In questo modo, come ci hanno già consigliato i compagni dell’O.R Cospirazione delle Cellule di Fuoco, dobbiamo dire che sia meglio non limitarci ad un ragionamento radicale ed insurrezionale attraverso il quale possiamo sentire un’identificazione con la Federazione Anarchica Informale, ma portare anche questa intolleranza nella pratica della nostra vita quotidiana, ed ancora di più dal momento che ci facciamo avanti verso la ricerca dell’anarchia.
Per essere più chiari ed efficaci, dobbiamo spiegare a coloro che sono interessati alla nostra azione in qualsiasi modo, che ogni tanto facciamo quello che facciamo, in modo da essere più sincere le nostre intenzioni ed avere un maggiore rispetto ed impegno a questa guerra fino alla fine.
Il 1° Ottobre 2012, alle ore 1.30 della notte, abbiamo incendiato una macchina del 47° commissariato della Polizia Federale dell’Argentina (4250 Nazca Avenue, nel quartiere di Villa Pueyrredón), all’angolo della stessa tana degli sbirri e proprio sotto il naso e le loro telecamere.
Rivendichiamo anche la responsabilità per l’incendio di una jeep di lusso, parcheggiata accanto ad una società privata di sicurezza e sorveglianza SPS, nel quartiere di Villa Devoto.