Messico: Comunicato di Mario López, “el Tripa”

da: Viva la Anarquía
trad. Vesuvio Libertario

Ciao car@ compagn@, come saprete (in Messico come all’estero) mi trovo ricoverato per lesioni alla tibia, alla gamba e al braccio destro. Per ora sto “bene” per quanto possibile, mi preoccupa la mia salute e anche un paio di cosette che esporrò in alcuni punti.

Primo: il fatto di scrivere adesso e non dopo.

Bene, questo è facile perché ho la facoltà fisica di poterlo fare e perché in futuro, quando mi accuseranno o proclameranno la sentenza, il controllo sarà maggiore e comunicare sarà più difficile.

Sulla salute.

Beh, ho tre ustioni mediamente gravi, la principale sulla gamba destra, la seconda è un buco che va da un lato all’altro del braccio e l’ultima sulla tibia destra. Grave se un giorno volessi tornare a praticare muay thai. Le infermiere e i dottori dell’ospedale mi trattano benissimo, mi hanno soprannominato “il bombiux” e c’è speranza di salvare la gamba.

Sul legale.

Qui c’è il problema dell’implicazione di un’altra persona poiché abbiamo commesso l’errore di lasciare, nello zainetto portato sul posto, un documento d’identità e pertanto è stata identificata e collegata ad un video dell’area. Ieri (28 giugno) mi hanno detto che era stata arrestata, o, per usare le loro parole: “abbiamo già la tua amichetta…” Mi hanno detto che si era pronunciata contro di me, dopodiché la solita storia. Prima volevano (e vogliono) affibbiarmi l’attacco ad una banca a Tlalpan; “Non lo accetto”, poi che dicessi che era stata la mia compagna (ormai identificata) ad averlo compiuto; “Non lo accetto”, alla fine volevano coinvolgessi più persone e io ovviamente non l’ho fatto. Per quanto riguarda la mia compagna, hanno esposto le sue caratteristiche fisiche e tutte queste cose qua ad un avvocato di Stato.

Su di me.

Ho dichiarato di aver fatto tutto dall’inizio alla fine e mi sono assunto individualmente la responsabilità di questa azione (o tentativo), certo questa dichiarazione è stata fatta sotto pressione, dell’esercito, della marina, del campo militare #1, inoltre io ero in uno stato di debolezza fisica e psicologica a causa degli analgesici e dell’intervento chirurgico alla gamba. Ho comunque confermato questa dichiarazione per non coinvolgere altr@ compagn@ in questa mia rogna.

Come anarchico, accolgo (per quanto possibile) le responsabilità e le conseguenze derivanti dal mio atto individuale. Per questo, mi sono dichiarato responsabile di questo atto dall’inizio alla fine, la mia compagna si è trovata lì solo al momento dell’esplosione e l’errore più grave è stato portare il suo documento d’identità con noi.

Sulla solidarietà dei/delle compagn@.

Ieri ho quasi pianto (e piango tutt’ora mentre scrivo questa lettera) quando l’avvocato mi ha detto che erano tutt@ lì fuori. Mi ha fatto venire la pelle d’oca, perché indipendentemente da come vediamo le cose, i percorsi da seguire, le forme ecc. mi ha mostrato che le relazioni si costruiscono anche con la mutua conoscenza. Qualcun@ prende una strada una decisione, altr@ qualcos’altro, ma alla fine del cammino c’è l’assoluta libertà.

Sul come mi sono identificato.

Sin dall’esplosione della bomba mi sono definito come anarchico, in barba alle “conseguenze” che il mio stile di vita, le lotte e le idee possono portare.

La polizia federale arriva e cerca di corrompermi, e ovviamente io non l’accetto. Tre anni di galera in meno non valgono una soffiata, nemmeno se ne fossero stati 30.

Riguardo i motivi che mi hanno spinto a compiere quest’azione, sono più delle futili e contraddittorie dichiarazioni rilasciate ai pubblici ministeri che non hanno mai smesso di farmi pressione. In breve, come anarchico, non credo che questo tipo di situazione o momento politico debba essere un punto di partenza per progettare la nostra lotta, visto che la distruzione costruttiva è la costruzione quotidiana delle nostre persone e con i nostri affini. Considero tuttavia necessario segnare una linea chiara sui partiti politici, questo per non cadere in contraddizione con quanto detto prima. Ancor più in questi tempi in cui discorsi populisti (di sinistra e destra democratica) possono essere confusi con le nostre proposte e idee di libertà.

L’IFE (Instituto Federal Electoral), il PRD (Partido de la Revolucion Democratica) sono un paio di istituzioni in più, come sono conformi al macchinario del sistema una banca o una stazione di polizia.

Questa è la mia dichiarazione ai/alle compagn@ e non alle domande a trabocchetto e manipolative della polizia, che senza alcun consiglio mi hanno fatto cadere in posizioni non utili al mio processo… ma voi siete quell@ più importanti.

Mi dichiaro anarchico nemico di qualunque forma di Stato e del capitale, ognun@ scelga i suoi metodi e i suoi mezzi secondo il suo criterio, ma la lotta è qualcosa di quotidiano, dentro e fuori le galere.

Ai/alle compagn@ solidali e alla CNA, un forte abbraccio combattivo e grazie per stare con mia madre, che ha capito come stanno le cose.

Un saluto a Luciano Pitronello!
Solidarietà a tutt@ i/le prigionier@ di guerra e prigionier@ politici/che in lotta!
Solidarietà ai/all compagn@ prigionier@ in Italia!
Per la distruzione delle galere!
Guerra sociale su tutti i fronti!
Viva l’anarchia!
Comincia la rivendicazione!

Mario, Tripa
Giugno 2012

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