1 Maggio 2012
“Una battaglia è stata vinta ma la guerra non finisce qui…”
Dopo 23 giorni di sciopero della fame, usciamo da vincitori contro la corruzione, il disfattismo e la prigionia che domina il mondo dei prigionieri.
Abbiamo scritto: “Abbiamo preso una decisione… combatteremo fino alla fine…“. Siamo rimasti coerenti a questa nostra scelta anche quando abbiamo visto i nostri fratelli Gerasimos e Panagiotis andar via ed essere ricoverati in brutte condizioni presso l’ospedale Tzanio. Perché di tutto ciò che è scritto, amiamo ciò che è scritto con il sangue e sigillato con le azioni. Tutto il resto è un vuoto blaterare e una perdita di tempo.
In questi 23 giorni non abbiamo ritirato lo sciopero della fame neanche per un momento. Sapevamo i rischi. Sappiamo che chiunque muore… ma ci sono morti che hanno pesi diversi, perché noi stessi decidiamo come moriremo, cosi come scegliamo come viviamo. E abbiamo deciso di uscire da questa battaglia come vincitori.
Gerasimos e Panagiotis hanno ottenuto il trasferimento finale dalla prigione di Domokos. Gerasimos è stato trasferito nella prigione di Koridallos e Panagiotis, visto che è considerato un prigioniero di lunga condanna (vista la pena di 37 anni), non può andare in una prigione di Koridallos (riservata soprattutto a persone in attesa di giudizio) e ha ottenuto il trasferimento in una prigione di sua “scelta” e verrà trasferito presso il carcere di Trikala dove ci sono altri tre membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Questa vittoria simboleggia a suo modo un altro impegno nel nostro fine di coesistenza politica dei membri della CCF dentro le mura e abolisce l’isolamento che cercano di imporci. In questo scontro con il sistema, tempo e fatica, mettiamo i nostri corpi come barricata e come pegno della nostra dignità. Ecco perché non abbiamo supplicato, né abbiamo implorato la solidarietà nei posti che abbiamo evitato di frequentare durante il nostro operato come anarchici d’azione.
Siamo rimasti lontani da partiti di sinistra, da conferenze stampa con contesti umanitari, da circoli riformisti. Scegliendo dunque una solitudine consapevole abbiamo incontrato amici e nemici, compagni e indifferenti, azioni e silenzi… Non abbiamo parole da scambiare con politicanti e cose senza senso.
Al contrario la parola “grazie” è molto sterile per i compagni dell’intera Grecia che hanno corso, dato volantini, messo locandine, organizzato presidi microfonati, assemblee, occupato stazioni TV, partecipato a cortei vicino le prigioni, fatto azioni di controinformazione dalle stazioni radio…
Infine mandiamo il nostro abbraccio più caldo a tutti quei vandali, gli incappucciati, i provocatori, gli incendiari e i dinamitardi della notte in Grecia, gli anarchici nichilisti in Spagna, i nostri fratelli in Bolivia, in Inghilterra e a tutte le cellule della Federazione Anarchica Informale e della Cospirazione delle Cellule di Fuoco…
Niente sarebbe stato uguale, senza tutti voi…
Che ci si possa incontrare presto compagni. Sebbene abbiamo vinto, non abbiamo altro da fare se non iniziare la prossima battaglia.
PER LA DIFFUSIONE DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA INFORMALE (FAI/FRI) E PER L’INTERNAZIONALE NERA DEGLI ANARCHICI D’AZIONE
Cellula dei Prigionieri Membri della CCF/FAI
e l’anarchico rivoluzionario Theofilos Mavropoulos