(it-en) Belgio – Sabotaggi e azioni dirette nel mese di Maggio

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1 Maggio
Liege – Il BigMat Cataldo, grande negozio di materiale per lavoro, è stato bruciato la scorsa notte. L’intero negozio è andato distrutto, danni stimati per 2 milioni di euro. Il padrone è sicuro del motivo dell’incendio: meno di due settimane prima, il personale di BigMat aveva contribuito all’arresto di tre rapinatori che avevano rubbato nel vicino Krefel-shop. Un quarto rapinatore è ancora latitante.

8 Maggio
Leuven – Vandali hanno rotto le vetrine del Distretto dell’Integrazione e della Cittadinanza. Sul muro dell’edificio hanno lasciato la scritta “La libertà non è la cittadinanza”, non è la prima volta che l’edificio è bersaglio dei vandali.

10 Maggio
Merkplas – Scontri tra prigionieri e polizia nel centro di detenzione per migranti di Merksplas. Secondo alcuni partecipanti gli scontri sono stati molto violenti. La polizia è intervenuta con circa 40 agenti nel centro dopo la rivolta di decine di persone. Botte per tutti e cinque detenuti in isolamento. Continua a leggere

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(it-en) Atene – Lettera di Stella Antoniou

Precisiamo che la seguente lettera, datata 2/5/2012, è pertanto precedente al rilascio della compagna, avvenuto il 4/6/2012 per la decorrenza dei 18 mesi di carcerazione preventiva.

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Lo scorso anno abbiamo visto diverse irregolarietà da parte dello stato a danno dei prigionieri politici. Prima di tutto mi riferisco agli arresti doppi e tripli dei combattenti. La separazione dell’accusa di partecipazione ad una organizzazione rivoluzionaria dalle azioni e le diverse prigionie per lo stesso caso, per lo stesso processo. In questo modo estendono la prigionia dei prigionieri politici usando mezzi che non sono ritenuti legittimi neanche dalla loro stessa costituzione.

Inoltre, abbiamo visto la prima applicazione di unn nuovo fenomeno. Hanno impostato delle condizioni di rilascio ai combattenti rilasciati dopo lo scadere dei 18 mesi di carcerazione temporanea, cosa che non è applicabile quando qualcuno viene rilasciato dopo “i 18 mesi”. Nell’Aprile 2012 io e molti altri prigionieri politici siamo stati interrogati, accusati delle 250 azioni rivendicate dalla O.R. Cospirazione delle Cellule di Fuoco.
Io, P. Masouras e K. Karakatsani non siamo stati nuovamente imprigionati sebbene esistesse la stessa condizione di tutti noi che rifiutiamo la nostra accusa di partecipazione: l’inesistenza di alcuna prova che possa “giustificare” una nuova carcerazione. Le condizioni imposteci hanno le seguenti particolarietà in confronto a quelle usualmente imposte. Queste sono chiaramente dovute alle nostre idee visto che vi viene vietato di entrare nelle istituzioni educative e nei loro cortili sebbene non siamo accusati di nulla che abbia a che fare con le università. Questo è un attacco ai combattenti, durante il quale ci chiedono informalmente di fare una “dichiarazione delle idee”. Continua a leggere

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(it-en-es) Ad un anno dal tuo incidente, continuiamo sul sentiero di guerra per la liberazione di Tortuga

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Come dimenticare il suono tonante che prima dell’alba del 1 Giugno vibrò nei cuori dei ribelli incontrollabili che molte volte hanno goduto del suono scintillante dell’esplosione, e che riceverono brutte notizie, indondati da sentimenti soffocanti di amore e odio oltre ogni aspettativa? Quello stesso giorno gli arroganti e i cinici arrivarono a frotte, mentre tanti altri si pentivano del precedente incontro deludente con te, che in un modo o nell’altro volevano cancellare.

Mi ricordo come inconsciamente ti avvicinavi ai lupi che timidamente scoprono i denti, cercando di vedere se eri uno di quelli che provano la paura più profonda o un altro cucciolo selvaggio della nostra cucciolata che cercava senza sosta la libertà. Come potrei dimenticarlo? Continua a leggere

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(it-en-es-fr-gr) Svizzera – Lettera di Marco Camenisch

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Dalla Svizzera invio i miei più calorosi saluti rivoluzionari a voi compagne e compagni dell’incontro-festival del 7-8 giugno in Grecia!

I temi della vostra riunione – storia, attualità e prospettiva della rivoluzione sociale internazionale – sono d’importanza cruciale e più che mai attuale, in questi tempi di crisi irreversibile del sistema dominante.

Che i tempi non erano mai così maturi ed urgenti per realizzare ed organizzare la lotta internazionalista per una prospettiva socialrivoluzionaria come unica soluzione alla crisi del sistema dominante e che per questo fine la costruzione di una solidarietà rivoluzionarla internazionalista è imprescindibile, sono affermazioni di voi Pola e Nikos e di una moltitudine di compagne e di compagni combattenti più che ovvie e condivisibili. Ce lo conferma anche il crescente consenso popolare per l’intervento rivoluzionario militante ed armato ed il corrispondente aumento della paura e del terrorismo del sistema. Crescita di consenso che possiamo riscontrare, seppur a livelli differenti, non solo in Grecia ma in molti altri paesi occidentali e del mondo, mentre il terrorismo delle elite e l’avanzamento internazionale della loro repressione e molto più livellato ed unitario. Questo rende ancora più importante ed urgente una forte spinta costruttiva – analisi e pratica – alla solidarietà rivoluzionaria internazionalista oltre le tendenze non solo contro la repressione ma anche, molto più in generale, per una convergenza nei percorsi rivoluzionari in atto e da costruire! Continua a leggere

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(it-es) Sull’apologia della violenza

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E riguardo al lavoro di propaganda e diffusione di siti web e blog anarchici e rivoluzionari.


Oggi è piuttosto comune leggere pubblicazioni digitali in internet, le quali parlano di “comunismo” e di “teoria critica”, visioni abbastanza pusillanimi riguardo alla violenza rivoluzionaria. Stiamo parlando di siti web e blog – politicamente corretti – dove delirano di dittatura del proletariato fino ad arrivare al terrore rosso (e al tempo stesso rivendicano l’Anarchia!), però prendono con le pinze la violenza minoritaria, o le azioni spontanee, giustificandosi con piroette teoriche per difendere le azioni di violenza concreta, per poi dichiarare di non fare apologia della violenza e di essere lontani dall’autoaffermazione dei compagni insurrezionalisti, che dicono di attaccare qui e ora, “irresponsabilmente”, ecc ecc. In generale, questo si afferma in certe pagine che dicono di essere radicali, ma che invece puzzano di sette eurocentriche (pseudocomunisti di sinistra), o di borghesi e universitari “radicalizzati”, tutti la stessa merda in fin dei conti. Non condannano apertamente la violenza rivoluzionaria (a volte lo fanno invece) finiscono per confondere anche i compagni che trattano la violenza con le pinze e con mille giustificazioni, per giustificarla! Continua a leggere

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(it-en-es-de-fr) Atene – Liberato il compagno anarchico Simos Seisidis

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L’anarchico Simos Seisidis è stato prigioniero in carcerazione preprocessuale nell'”ospedale” della prigione di Koridallos in attesa dell’ultimo processo. Oggi, Indymedia Atene riporta che Simos è stato prosciolto da tutte le accuse – dopo anche la richiesta di proscioglimento da parte dell’accusa. Domani (29 Maggio) il nostro compagno verrà rilasciato.

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Punto di polemica egoista-dibattito con Parole Armate sull’etica

Qui di seguito è pubblicata una critica-tentativo di dibattito da parte di un individuo per quel che riguarda la nostra premessa al testo “Amministrare la paura.
Molto interessante è vedere da un differente punto di vista ciò che è successo a Brindisi e ciò che scriviamo; sebbene ci siano punti di questa critica che sono stati interpretati in modo differente da quello che volevamo comunicare noi ed altri punti di polemica su cui abbiamo vedute diverse, bisogna cominciare ad aprire un dibattito su come superare ed annullare le gabbie interne, quelle forse più difficili da distruggere, come l’etica e la morale; riteniamo che questo breve testo sia un ottimo modo per avviare una critica ed un’autocritica che vadano a mettere in discussione ed eliminare le tracce di morale che si sono radicate dentro di noi per colpa dell’educazione e della società e che contenga quesiti e critiche che dovrebbero porsi tutti coloro che puntano all’annichilimento dei muri ostracizzanti insiti dentro di noi.
Invitiamo dunque ogni individualità interessata a leggere questo testo di polemica, ad analizzarlo e ad interpretarlo personalmente.

ParoleArmate

P.S.: da specificare il fatto che solo uno dei due compagni di ParoleArmate è indagato per 270bis (almeno per ora)

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Punto di polemica egoista-dibattito con Parole Armate sull’etica

“Ecco alcune considerazioni scaturite dalla lettura del testo, di cui non condividiamo alcune sfumature, che diffondiamo di seguito.”

Ciao,ho letto adesso l’inserimento del testo,e in un punto di polemica egoista,mi piacerebbe sapere cosa sono queste vostre sfumature,dato che ne date atto scrivendo e specificando che le differenze ci sono..anche se sono differenze che voi negate,in quanto il testo dei compagnucci leccesi,trasuda di pensiero morto,o ci sono solo labili differenze,più che altro di veduta? Continua a leggere

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(it-en-es) Riflessioni scandalose – alcune note sull’anarchismo civile

Presentiamo di seguito la nostra traduzione di quello che reputiamo un ulteriore contributo contro la repressione interna. Questo testo, scritto da una compagna anarchica inglese in risposta a quello dell’Anarchist Federation (omologa della Federazione Anarchica Italiana), rappresenta un’interessante critica delle contraddizioni interne ad una concezione “civile” dell’anarchia e di molto anarchismo contemporaneo. La lunga riflessione che presentiamo può tranquillamente rappresentare una risposta anche alle penose posizioni di federazioni e anarchici al di quà della Manica. 

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Riflessioni scandalose – alcune note sull’anarchismo civile

Ogni tanto, ciclicamente, l’anarchismo collettivo o sociale diventa restrittivo nei confronti di alcuni anarchici e si riafferma un certo individualismo anarchico. E’ successo alla fine del ventesimo secolo quando alcuni grandi pensatori anarchici hanno iniziato a mettere in dubbio alcuni dei dogmi comunisti. Sta accadendo di nuovo, e ancora una volta siamo testimoni di alcuni anarchici sociali in preda al panico visto che il loro sogno confortevole è stato disturbato ed essi consapevolmente o no rinforzano la morsa dello Stato condannando i loro fratelli e sorelle indisciplinati che sembrano minacciare il compito di ciò che un compagno ha adeguatamente definito “anarchismo civile”. Continua a leggere

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Al cuor non si comanda. Lettere dal carcere di Tombolino

Oltre alla diffusione del suddetto progetto editoriale, alleghiamo ad essa un pensiero giuntoci via mail da Radioazione. Continua a leggere

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(it-en) Breve resoconto degli ultimi attacchi repressivi contro alcuni anarchici negli Stati Uniti

Diffondiamo, in italiano e inglese, un breve resoconto inviatoci dai compagni e dalle compagne di War on Society, utile per fare il punto sulle recenti mosse repressive del governo degli Stati Uniti a danno di diverse individualità anarchiche nel corso delle ultime settimane. 

Nei territori degli Stati Uniti, c’è stato un forte incremento della repressione statale contro gli anarchici già dal 1 Maggio. E’ chiaro che essa è contraddistinta dalla strategia usata per combattere la crescente ferocia e consistenza dell’attività anarchica e coincide inoltre con gli attacchi verificatisi il primo maggio ovunque e al summit della NATO a Chicago la scorsa settimana. Continua a leggere

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