(it-es) L’Anarchia e la non fede nei valori e nei dogmi

Anarchia non più solo come rottura.
Anarchia come distruzione di ogni barriera fisica o mentale che impone l’esistente negli aspetti più comuni della vita. Anarchia come negazione e smantellamento di questa vita stessa.
Gli aspetti arginanti del nostro Io sono molteplici; tuttavia, come già dimostrato in precedenza, nel testo di Nihil “Alcuni schiavi felici”, ciò che risulta veramente difficile da combattere è un nemico interno. Al di là dell’accettazione compiacente, un’altra parete da sfondare è quella dell’etica e dei valori; un muro intrinseco al nostro quotidiano, iniettatoci dalla società (in tutti i suoi aspetti) che ci frena, ci blocca, ci separa dalle nostre pulsioni più profonde, che caratterizzano le nostre scelte, il nostro agire.
La distruzione di dogmi e valori risulta quindi necessaria per trovarsi faccia a faccia con se stessi; per lanciare il fuoco del nostro odio su ciò che non accettiamo e non vogliamo accettare.

ParoleArmate

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(Ringraziamo i compagni di Culmine per il loro aiuto in questa traduzione)

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L’Anarchia e la non fede nei valori e nei dogmi

Cos’è l’Anarchia? Che significa essere Anarchico? Per fornire una breve descrizione di ciò, si può affermare che l’Anarchico e l’Anarchia significhino il rifiuto totale ed assoluto di tutte le credenze, dogmi e valori che l’ordine spettacolare impone agli individui, con l’obiettivo di perpetuare l’esercizio del dominio e del controllo sociale, di soggetti sopraindividuali.
In questo rifiuto, si può includere anche la totalità delle ideologie, poiché queste esigono non solo la credenza assoluta nella stessa, ma anche la totale sottomissione della volontà individuale al corpo dei dogmi e dei valori determinati da esse.
L’Anarchia, e di conseguenza l’Anarchico, non si prefigge assolutamente la salvezza di nessuno, poiché rifiutando totalmente l’ideologia della redenzione e dei valori e dei dogmi imposti come imperativi, si pone al contrario, che non è un ente sopraindividuale, o un soggetto collettivo, che porterà a compimento la redenzione degli individui, al contrario, è il proprio individuo che potrà sovvertire la propria esistenza rifiutando quegl’idoli.
L’Anarchia costituisce anche una negazione della concezione progressista ed illuminista della società, tipica dell’hegelismo che pone non solo il rifiuto della riaffermazione individuale, in favore di un soggetto collettivo o sopraindividuale, ma anche, come lo pone il marxismo e in molti casi l’anarchismo, dove tutti gli esseri sono omogenei, o per meglio dire enti di massa senza volontà propria, poiché la stessa sarebbe sottomessa ai disegni delle ombre e degli spettri delle nuove divinità secolari, o probabilmente come molti desiderano in conformità coi sofismi metafisici degli dei antichi, che sono effettivamente morti.
come Anarchico si rifiuta ciò, poiché si crede che non esistano mete prestabilite, né obiettivi o destini manifesti degli individui, di radice teologica o ideologica. È per quello che si concepisce l’Anarchia, e l’individuo Anarchico, come quello che considera che tutti i tipi di organizzazione sociale, politica o ideologica siano un limite alla nostra libertà, autonomia e potere individuale, e quindi debbano essere distrutti. E, perché questo avvenga, è necessario rifiutare l’esistenza di ogni programma o modello di natura positiva, poiché ciò significherebbe sottometterci ad una volontà aliena ad ogni individuo e sarebbe antagonistico all’Anarchia, dato che un individuo Anarchico non si sottomette a nessuna autorità.
È per questo che quando si parla del senso negatore e distruttivo dell’Anarchia si vuol intendere la necessità di distruggere tutte le ombre e gli spettri che l’idealismo crea e ricrea costantemente. Noi Anarchici dobbiamo sbarazzarci di tutti i dogmi ed i valori che le società moderne e postmoderne ci hanno imposto, poiché queste non sono altro che semplici riappropriazioni di astrazioni religiose passate provenienti dall’eredità giudaico-cristiana, che creando nuovi artifici, portano la nostra esistenza nelle situazioni più ridicole che si possano immaginare.
I dogmi ed i valori che si trasformano loro stessi in maniera costante, con l’obiettivo di perpetuare l’esercizio del dominio e del controllo sociale, permettono allo spettacolo sociale di generare sensazioni che non sono altro che falsità. Queste menzogne, come la giustizia, la legge, la democrazia, ecc. servono a consolare le “anime da pecora” facendo credere che viviamo nel migliore dei mondi. Ma questo non è vero, tutti di dogmi morali ed i valori che ci hanno imposto, costituendo il miglior esempio di conservazione degli dei metafisici, ma senza credere in loro, per così incatenarci ai diversi miti che questo ordine sociale genera, consolidano l’esistenza dei distinti miti metafisici e secolari.
L’Anarchia deve rifiutare radicalmente i sofismi metafisici che i nuovi dei secolari impongono, siano travestiti: come ideologie, sistemi politici/economici, e anche le false idee umanitarie di redenzione, vergogna e carità, poiché le stesse sono facce che lo spettacolo sociale adotta per dirigerci ai valori ed ai dogmi che ci omogeneizzano dietro i modelli di pietà, vergogna, di bene e male, uguaglianza, giustizia, ecc., che sono in definitiva comportamenti umani che servono per rafforzare la morale ed i valori dello schiavo.
Se l’Anarchico prefigge i valori ed i dogmi morali imposti dall’ordine spettacolare come falsi, questo non significa sotto nessun punto di vista che non conviva con queste ombre e con persone che accettano e credono negli stessi. Perciò l’Anarchia non è dire ad un altro che fare, ma attraverso la prova del fuoco della pratica, dimostrare e smascherare gli stessi. Non perché altri abbraccino il pensiero degli altri individui, omogeneizzandosi dietro un programma, ma perché questa individualità sia unica ed eterogenea e non parte del gregge di pecore.
La negazione dei valori e dei dogmi morali non è un atto istantaneo dell’individuo, ma al contrario, è il prodotto di un’intensa pratica che consiste nell’acuta osservazione delle tendenze sociali ed individuali e di come queste si evolvono e si trasformano nel tempo, mediante l’utilizzo, da parte dello spettacolo, di estetiche, simulazioni ed ogni sorta di stregoneria, in modo che il gregge non si disperda.
Comprese la dinamica e la logica che impongono questi valori sopraindividuali, e sfuggiti dal grande spettacolo massificato dei valori e dei dogmi istituiti dai nuovi dei secolari, è possibile che il processo di rottura/negazione inizi ed una nuova prospettiva nell’esistenza individuale si realizzi.
è così che l’Anarchia rifiuta che si ergano nuovi spettri ed ombre, così come furono tutte quelle ideologie provenienti dalla Ragione e dall’Illuminismo nella modernità e post-modernità. L’Anarchia non è un dogma, né un compendio di nuovi valori che la moltitudine, intesa come massa, deve adottare per la propria redenzione sociale, ma è la più assoluta eterogeneità, al fine di sovvertire la nostra stessa esistenza, e distruggere i fantasmi e le ombre che svolazzano attorno ad ogni individuo.
NIHIL

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