Breve nota di Tomo su un paio di questioni

Ho sentito la necessità di scrivere questa breve riflessione riguardo ad un paio di sbocchevoli comunicati che ho letto finora, da chi cerca di “difendere” le persone coinvolte nelle varie operazioni (in questo caso, la recente operazione “Ardire”) a chi manda solidarietà (spesso, mettendo le mani avanti e dissociandosi subito da eventuali atti o attacchi, per rendere noto a tutti il fatto che “loro non c’entrano niente”). Continua a leggere

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(it-es-gr) Grecia – Cellula della nuova guerriglia rivendica l’attacco contro l’edificio della Microsoft

Da: Informa-azione


Apprendiamo dai media greci che verso le 4 del mattino del 27 giugno, un gruppo di tre individui con il volto scoperto ha attaccato la sede ateniese di Microsoft, nel quartiere di Marousi. Dopo aver sfondato la porta a vetri dell’edificio con un furgoncino, hanno intimato a un membro della sicurezza privata di allontanarsi e non intervenire, quindi hanno innescato un rogo con bombole di gas e taniche di combustibile.
In seguito si sono dileguati. Nessun ferito e danni per decine di migliaia di euro.

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da: Viva la Anarquía!


La cellula Condotte devianti per la propagazione del terrorismo rivoluzionario – Fronte Rivoluzionario Internazionale ha rivendicato l’attacco esplosivo/incendiario contro l’edificio della Microsoft in Grecia; l’artefatto esplosivo consisteva in un furgoncino caricato con 150 litri di benzina che è esploso il 27 giugno all’entrata dell’edificio senza fare feriti o vittime. Continua a leggere

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(it-es) Messico: situazione medica e legale di Mario López

Da: Viva la Anarquía
trad. Vesuvio Libertario

Dopo aver subìto diverse ustioni gravi al braccio e alla gamba per l’esplosione accidentale di un ordigno, il compagno è ricoverato all’Ospedale Generale Rubén Leñero, dove sono stati eseguiti trapianti di pelle su entrambe le parti, sulla gamba si è dovuto intervenire chirurgicamente per un danno ad un’arteria che, in un caso limite, corre il rischio di venire amputata. Il compagno è cosciente.

In seguito all’esplosione dell’ordigno incendiario, il compagno è stato portato all’ospedale come detenuto. Dalla sua introduzione alle 5:00 del mattino del 27 giugno, è stato tenuto in totale isolamento, e non ha avuto dunque possibilità di ottenere una difesa legale che non fosse d’ufficio (quella che offre lo Stato). Si è ottenuta una prima dichiarazione sebbene non fosse in condizioni fisiche e mentali favorevoli, dopo un’operazione appena conclusa, sotto gli effetti dell’anestesia e sotto una forte pressione poliziesca. Solo il 28 giugno, pressappoco alle 16:30, ha potuto prendere per la prima volta contatto col suo rappresentante legale. È previsto un esame attento del suo incartamento, comunque assegnato all’ufficio del Ministerio Público Coy-2 e in attesa di essere consegnato a qualche carcere del Distretto Federale nelle prossime ore; le accuse, andate modificandosi a seconda delle informazioni ottenute, il che sembra indicare che si sta montando un caso, per ora sono “danno alla proprietà” e “attacco alla proprietà pubblica”. Il compagno Mario López Fernández si definisce anarchico e nega totalmente di appartenere al movimento “#yo soy 132” e al Frente de Salvación Tenochtitlan citato sui giornali. Continua a leggere

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(it-es-en) Coyoacàn, Messico – Compagno ferito dopo un’esplosione

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Da: Viva la Anarquia! (Español)
trad. Vesuvio Libertario

Due esplosioni in diverse zone dell’area sud di Città del Messico si sono verificate nelle ore notturne. La prima al 501 Picacho Ajusco, all’angolo di Cartos (quartiere Ampliación Miguel Hidalgo). Un ordigno esplosivo artigianale è scoppiato alle 11:37 p.m. di martedì 26 giugno in un’area pagamenti della Comisión Federal de Electricidad (CFE). I pannelli, i mobili e le finestre sono andati distrutti, ed è stato danneggiato un bancomat. Continua a leggere

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(it-en-es-fr) Comunicato di Stefano dal carcere di Pisa

Qui di seguito è riportato il comunicato di Stefano, anarchico editore di Culmine ed arrestato il 13 luglio nel contesto dell’operazione “Ardire” (che rimane sempre un nome del cazzo).
Dal momento che, sebbene la situazione al momento sia difficile, gli anarchici rifiutano ogni autorità e devono combattere la paura della prigionia, il dibattito continua ed il testo di Stefano offre spunti per un ampliamento del discorso e della sperimentazione dell’antigiuridismo.
Si sono scelte strade diverse ma per ragioni ed opinioni differenti riguardo alla pratica antigiuridica; invitiamo dunque chiunque voglia rendersi partecipe di ciò a trarre le proprie conclusioni su quello che può e non può essere un non-percorso antigiuridico, su ciò che offre, cosa comporta e via dicendo.
Più avanti, sicuramente torneremo su questo discorso.

Morte al mostro giudiziario!

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Un brigante in gabbia

Con il fraterno appoggio solidale dei compagni e delle compagne della “Cassa antirep. delle Alpi occidentali”, comunico quanto segue:

Il 13 giugno 2012 sono stato tratto in arresto a Pisa, assieme alla mia compagna Elisa, all’interno dell’“Operazione Ardire” della procura di Perugia. I carabinieri del ROS hanno sfondato la porta e mi hanno condotto in caserma, in cui sono stato schedato e sottoposto al prelievo del dna e dove ho subito una pesante provocazione. In seguito sono stato ristretto presso il carcere Don Bosco di Pisa.
Il 16 giugno sono stato interrogato dal gip, ma – ovviamente – mi sono avvalso della facoltà di non rispondere. Il passo successivo a livello legale sarà il tribunale del riesame.
Per ragioni che spiegherò a breve, sono stato impossibilitato ad accedere a qualsiasi canale informativo e pertanto ho una visione piuttosto ristretta di quel che è accaduto. Ad esempio, non conosco chi siano gli indagati, oltre a noi dieci tratti in arresto, e nemmeno conosco dove siano state effettuate le 40 perquisizioni.
L’ordinanza di custodia cautelare nei miei confronti è di oltre 200 pagine, e in essa le accuse che mi vengono imputate sono piuttosto pesanti: ideologo ed esecutore materiale di una serie infinita di azioni dirette, oltre a coordinamento  e propaganda di campagne solidali con i prigionieri anarchici di tutto il mondo. Ma, nel merito delle accuse ritornerò in futuro dopo una attenta analisi delle carte processuali.
Anticipo solo che lo schema seguito dagli investigatori sembra ripercorrere in pieno i tanti teoremi accusatori degli anni Settanta e Ottanta. La differenza fondamentale è che stavolta al centro dell’attenzione c’è il blog anarchico “Culmine”. Su questo punto, ovvero sulla presunta libertà di contro-informare ai tempi di internet, sarà doverosa una riflessione all’interno del movimento anarchico internazionale.
Essendo imputato di 270 bis e 280 sono stato classificato in A.S.2, ovvero devo scontare la carcerazione preventiva in un regime di Alta sorveglianza. Ma il carcere di Pisa, in cui mi trovo, non ha sezioni per l’A.S. ed è così che non ho socialità e faccio l’aria da solo in una sorta di isolamento informale!
È molto probabile che mi trasferiranno in un carcere che abbia delle sezioni i A.S.
I tanti compagni che mi conoscono da decenni sanno quanto sia importante per me il contatto con gli anarchici e le anarchiche. Se in questi giorni non avete avuto mie notizie, nemmeno un saluto, è perché sono stato impossibilitato a farlo.
In pratica, dal giorno del mio arresto fino al 22 giugno, giorno in cui mi è stata notificata la censura della corrispondenza, non ho ricevuto nulla, ma proprio nulla da parte dei compagni, nonostante i siano stati spediti telegrammi, cartoline, lettere solidali. Nel frattempo avevo scritto 13 lettere, utilizzando i pochi indirizzi memorizzati, e non ho idea se tali missive siano mai state recapitate. Pertanto, in dieci giorni di prigionia ho subito il blocco e sequestro totale di tutta corrispondenza, in entrata e in uscita. Non ho idea di quanto legale sia tale trattamento e, da anarchico, non mi interessa impugnarlo. Ci tengo solo a far conoscere questo pericoloso precedente negativo con un anarchico. Tratto in arresto e “desaparecido” dallo Stato italiano per dieci giorni, senza neanche poter ricevere telegrammi solidali. Per carità, nessun vittimismo, solo una constatazione di quel che il sistema si prepara a fare contro noi anarchici. Continua a leggere

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interruzione momentanea

chiediamo scusa a tutti per l’interruzione momentanea delle pubblicazioni, ma ci sono problemi tecnici. entro domani o dopodomani massimo ripartiamo!!!

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Attacchi a due commissariati nella notte di mercoledì a Santiago

da: Liberación Total

dalla stampa

Due attentati esplosivi sono avvenuti in meno di otto ore contro due commissariati dei carabineros di Santiago, ubicate a Santiago centro e Estación Central.
Per nessuno degli attacchi si sono rinvenuti volantini che rivendicassero l’azione e nemmeno ci sono feriti o prigionieri. Continua a leggere

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Solidarietà ai compagni colpiti nell’operazione Ardire da The Anarchist Library

Qui alla libreria solitamente non pubblichiamo questo tipo di dichiarazioni e comunicati, principalmente perché è pieno di altri luoghi dove la solidarietà può essere espressa. Comunque, questa volta vogliamo esprimere la nostra incondizionata solidarietà ai compagni colpiti dalla repressione in Italia ed ovunque, dopo lo sparo ad Adinolfi.

Siamo disgustati dal comportamento delle varie organizzazioni che scelgono di distanziarsi dai “violenti”, iniziando una campagna mediatica per “pulire” il loro prezioso acronimo e la loro preziosa ideologia.

Non c’è bisogno di dirlo, siamo disgustati dallo stato, che ha aperto la caccia ai (“malvagi”) anarchici.

marco@theanarchistlibrary.org
erika@theanarchistlibrary.org
aleksa.golijanin@googlemail.com
Ben Swart bswart100@gmail.com

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Testo di Rami Syrianos dalla prigione di Larissa in solidarietà con Olga Ikonomidou

da: Viva la Anarquía!

“Ogni conflitto col potere, anche se parziale o minoritario, contiene in se stesso la stessa posta in gioco della guerra rivoluzionaria”

La compagna Olga Ikonomidou si trova da un mese a questa parte in isolamento nel carcere di Diavata, a causa del suo rifiuto della perquisizione corporale.
Lasciando da parte i ridicoli pretesti dei carcerieri, poiché non sono capaci di convincere nemmeno il più ingenuo,  è chiaro come la ragione così come l’obiettivo di questa condanna nella condanna sia la stessa posizione irriducibile della compagna, quanto il fatto che questa si mostri tramite la negazione dell’umiliazione della perquisizione corporale, come tramite qualsiasi altra maniera. Continua a leggere

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Federico Buono – Un Infinito Vertice in un Abisso

Qui di seguito il testo di Federico Buono, altro indagato nell’operazione “Ardire”, che ha scelto una non-via antigiuridica per quel che riguarda le accuse a lui mosse.
Che si propaghi il germe nichilista.

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UN INFINITO VERTICE IN UN ABISSO

ANTIGIURIDISMO ANARCHICO AMORALE

“E in questo modo,qualsiasi cosa debba sopportare, non dispera nella salvezza il destino lo conduce fino alla tomba,legato alla folle corda della speranza”.
“Le Illusioni del genere umano” Eduard Von Hartmann

Nel pomeriggio di ieri 19Giugno vengo fermato in strada nella città di Catania-dove vivo momentaneamente.da due digos e vengo portato in questura. Continua a leggere

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