Io e la Mia Proprietà : Interazione Egoista, parte II

Tratto da My Own #3 (N. 3 Maggio 2012)

Io e la Mia Proprietà : Interazione Egoista, parte II

(Questa è la terza parte della serie iniziata con “Cos’è un individuo?” e proseguita con “Io e la Mia Proprietà : Interazione Egoista, parte I)

“Tu l’Unico sei “l’Unico” solo insieme alla “tua proprietà” – Max Stirner

E cosi torno a riprendere il progetto di creare me stesso e quindi anche le mie interazioni. La creazione volontaria di un’interazione con un posto o con un oggetto può richiedere un piccolo tentativo da parte mia, ma quando interagisco con un altro essere che, consapevolmente o no, sta creando la propria esistenza, il processo giunge ad un’intrigante complessità che intendo esplorare. Ma prima, dal momento che arrivo a ciò tramite l’intenzione, voglio esplorare adesso questa intenzionalità.
Se voglio creare deliberatamente le interazioni che ho con gli altri, ho bisogno di considerare su cosa voglio basarle. Per adesso, ignorerò le molte interazioni inevitabili e imposte che sono parte della vita quotidiana in questa società. Visto che queste sono interazioni prefissate basate su ruoli costruiti, la mia partecipazione volontaria ad esse può solamente prendere la forma della sovversione,  cercando di smascherarle e svalutarle. Questa attività sovversiva può includere il tentativo di creare un’altra sorta di interazione al posto di quelle prefissate, ma ciò non è inerente alla sovversione. Quindi per ora, mi concentrerò su quelle interazioni che sto cercando deliberatamente di creare per me stesso. Continua a leggere

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(it-es-en) Amministrare la paura

Ecco alcune considerazioni scaturite dalla lettura del testo, di cui non condividiamo alcune sfumature, che diffondiamo di seguito.
Se è chiaro che l’evento verificatosi a Brindisi non è condivisibile neanche da parte nostra, ci preme esprimere la nostra necessità di superare le categorie e i giudizi di carattere etico, dato che riteniamo che questo atto sia solamente una delle facce dello stato. Non ci interessano e non sentiamo nostri discorsi sulla crisi o sulla collusione tra Stato e mafia, noi vogliamo la distruzione totale della società, non ne vogliamo un miglioramento.
Crediamo inoltre che la rivolta individuale debba svilupparsi a prescindere da gabbie morali o etiche, condizioni di impoverimento socio-economico, aggravamenti delle condizioni di vita o simili dinamiche sociali, le quali sono transitorie valvole di sfogo prontamente recuperabili dallo stato.

FONTE

ESPANOL

ENGLISH

Tra il detto e il non detto, per l’atto di terrorismo commesso a Brindisi si è voluta insinuare l’ipotesi, tra le altre, di una pista anarchica. Non essendo noi sbirri e inquirenti, non siamo qui a cercare i responsabili, ma ci teniamo fermamente ad affermare che un gesto così eticamente disprezzabile ha senz’altro qualche altra paternità. Se per gli anarchici il ricorso alla violenza può essere necessario, esso deve tenere sempre ben presente la continuità che esiste tra mezzi e fini. Abbattere un simbolo del potere è ben diverso dal compiere strage di studenti inermi.

Oltre a ciò, una considerazione va fatta sull’utilizzo strumentale che farà lo Stato da un simile accadimento. Una vera manna dal cielo per uno Stato ormai in crisi, con la credibilità ai minimi termini e disprezzato dalla gran maggioranza dei suoi sudditi, che sempre più lo identifica per ciò che realmente è: un manipolo di burocrati servi del Capitale mondiale, arroccati nel fortino e circondati da privilegi immensi, frutto delle vessazioni di tutto il resto della popolazione. Dopo l’atto terroristico, è partita la propaganda terroristica statale che mira a infondere paura nei propri cittadini, con l’unico fine di spingerli a chiedere protezione proprio allo Stato che ormai disprezzano, considerato il male minore in periodo emergenziale. Dopo averci terrorizzati con lo “spread”, col “default”, con la crisi, con lo spauracchio di finire come la Grecia, con l’aumento della disoccupazione, ora vogliono farci stringere attorno al nostro aguzzino per chiedere protezione contro le bombe vicino alle scuole. Col pretesto di questa indotta richiesta di protezione potranno varare le ennesime leggi emergenziali, aumentare controllo e repressione, schierare l’esercito per strada, ecc., e pazienza se dovremo rinunciare a qualcun’altra delle già risicatissime libertà vigilate che ci concedono.

Viviamo un periodo di forti tensioni sociali, in cui una scintilla qualunque potrebbe scardinare il mortifero ordine sociale che ci impongono. Non sono solo gli anarchici e i sovversivi a non poterne più, ma uno strato sociale sempre più ampio, basti pensare a l’odio diffuso nei confronti di una istituzione quale Equitalia. Cavalcare l’emergenza per aumentare la repressione è proprio il gioco che lo Stato intende fare.

La ministra dell’Interno, Cancellieri, ha affermato che la mafia non uccide in quel modo, e lei dovrebbe saperlo, tenuto conto della contiguità che esiste tra Stato e mafia. Probabilmente è vero, ma in tal caso, senza voler fare dietrologia, la Storia insegna che, da piazza Fontana a piazza della Loggia, dalla stazione di Bologna alle “missioni umanitarie” a suon di bombe, solo un altro organo ammazza in maniera indiscriminata. Lo Stato.

                                                                      [distribuito a Lecce il 20/5/12]

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Sei contributi di opposizione alla repressione interna [in aggiornamento]

Non volendo fare distinzioni di sorta, avendo dato spazio ad una risposta ai tentativi di infiltrazione da parte della repressione mediatica, stavolta diffondiamo dei testi (dei quali non condividiamo necessariamente tutte le sfumature, come capita anche per altri testi che traduciamo e diffondiamo) che controbattono alla puntuale riemersione di atteggiamenti inquisitori insiti all’interno del fantomatico “movimento”, la cui necessità è stata fortunatamente messa in dubbio alcuni mesi fa da diversi compagni inglesi.  Continua a leggere

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Anarchaos e il gionalismo di regime, niente da spartire

Abbiamo letto con piacere le parole che ci apprestiamo a diffondere a nostra volta, sperando che saranno risposte di questo tipo ad essere date agli agenti della repressione mediatica, comunemente detti giornalisti.

FONTE

Abbiamo ricevuto questa e-mail, con cui una giornalista in carriera di La7, o presunta tale, ci chiede un’intervista.
Che vi sia dietro un intento poliziesco oppure no, in ogni caso non ci importa nulla di dare informazioni (e a che titolo poi?) alla stampa di regime; la stessa che accorre commossa quando i pezzi grossi dello Stato e del Capitale si fanno male ma che se ne frega di quelli che ogni giorno crepano nei CIE, nelle fabbriche, nelle carceri, in mezzo al mare, o si ammazzano per la miseria in cui sono costretti a vivere. Non abbiamo nessuna intenzione di prestare il fianco all’ennesima pantomima mediatica, strumento di quotidiano rimbambimento democratico, utile solo a riempire di inutili fandonie gli ignari telespettatori. Continua a leggere

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(it-es-en) – Culmine e Iconoclasta

FONTE

Siamo tornati!

Dopo una sospensione di oltre un mese, eccoci qua. In questi giorni abbiamo provveduto a recuperare alcune delle info perdute. La precedente e-mail culmine(at)distruzione.org non esiste più.
Invitiamo tutte le individualità e i collettivi che ci hanno inviato info, comunicati e dichiarazioni alla precedente mail ad inviarli nuovamente alla nostra nuova e-mail:

iconoclasta(at)riseup.net

Culmine continuerà ad aggiornare sulle varie situazioni di lotta nel mondo e a dar voce ai prigionieri anarchici; Iconoclasta, invece, sarà uno spazio di riflessione per le tematiche che più ci stanno a cuore. Continua a leggere

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(it-en-es-gr) Grecia – Aggiornamento sulla situazione carceraria di O. Ikonomidou e R. Syrianos

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GREEK

ESPANOL

Qualche giorno fa la compagna della Cospirazione delle Cellule di Fuoco Olga Ikonomidou è stata trasferita con un trasferimento speciale dalla prigione di Tebe a quella femminile di Diavata.
Il suo trasferimento ha avuto luogo in merito ad un trasferimento disciplinare impostole, a causa della sua attitudine e della sua decenza che non possono essere tollerate dal personale della prigione di Tebe. Continua a leggere

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(it-es) Rojoscuro – Solidarietà con i compagni anarchici perseguiti dallo stato italiano

FONTE

ESPANOL

E’ da tempo che si preannunciava una ondata repressiva in Italia. La stampa di quel paese, che come in tutte le parti punta ad esser servile con la polizia e lo stato, parlava di blog e siti come Culmine, additandoli come “i più duri” dell’area insurrrezionale. E verso la fine di marzo le forze repressive hanno sferrato il loro colpo in diverse città, perseguendo i compas affini, perquisendone le abitazioni, sequestrando dai “materiali per fabbricare pacchi bomba”, computer, libri, cellulari fino a fogli manoscritti…

Ci sono stati degli antiautoritari che si sono accorti che le e-mail di Culmine e di ParoleArmate stavano per essere controllate dalla polizia, ed i compas di tali blog l’hanno comunicato pubblicamente. Non possiamo non sottolineare il lavoro di diffusione, agitazione e propaganda svolto da blog anarchici come Culmine, che pubblicano comunicati di attacchi degli anarchici d’azione di differenti paesi e continenti, traducendoli in diverse lingue, così come per le lettere e le dichiarazioni dei prigionieri politici, rinchiusi nelle celle degli stati di varie parti del mondo. Da qui inviamo tutta la nostra forza ai cari compagni affini che mantengono in funzione questi blog e siti.

Ancora una volta la repressione prepara montature mediatico-giudiziarie e deliranti teorie per giustificare gli attacchi contro i nostri compagni. L’hanno già fatto nel passato in Italia, ed anche qui in Cile. Per questo dobbiamo esprimere la solidarietà con gli indagati, i perseguiti ed i prigionieri nelle carceri, stimolando a moltiplicare gli attacchi contro il potere. E senza dimenticare che i ribelli che oggi sono ricercati e detenuti in Italia non sono “vittime”. Molti tra essi sono diffusori del progetto informale, uomini e donne che hanno scelto di fare della propria esistenza una propaganda per il fatto. Né colpevoli, né innocenti, solo nemici del Potere!

Che la solidarietà internazionale sia più d’una parola scritta. Che s’ascoltino le parole armate, dalla Grecia al Cile.

Solidarietà totale con i compagni di Culmine, ParoleArmate e tutti i ribelli anarchici perseguiti dallo Stato italiano!!!

Rojoscuro
rojoscuro.blogspot.com

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(it-en-pt-es-ca) Atene – Comunicato della Cospirazione delle Cellule di Fuoco e di T. Mavropoulos sulla fine dello sciopero della fame

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PORTUGUES

ESPANOL

CATALAN

1 Maggio 2012

Una battaglia è stata vinta ma la guerra non finisce qui…

Dopo 23 giorni di sciopero della fame, usciamo da vincitori contro la corruzione, il disfattismo e la prigionia che domina il mondo dei prigionieri.
Abbiamo scritto: “Abbiamo preso una decisione… combatteremo fino alla fine…“. Siamo rimasti coerenti a questa nostra scelta anche quando abbiamo visto i nostri fratelli Gerasimos e Panagiotis andar via ed essere ricoverati in brutte condizioni presso l’ospedale Tzanio. Perché di tutto ciò che è scritto, amiamo ciò che è scritto con il sangue e sigillato con le azioni. Tutto il resto è un vuoto blaterare e una perdita di tempo.

In questi 23 giorni non abbiamo ritirato lo sciopero della fame neanche per un momento. Sapevamo i rischi. Sappiamo che chiunque muore… ma ci sono morti che hanno pesi diversi, perché noi stessi decidiamo come moriremo, cosi come scegliamo come viviamo. E abbiamo deciso di uscire da questa battaglia come vincitori.

Gerasimos e Panagiotis hanno ottenuto il trasferimento finale dalla prigione di Domokos. Gerasimos è stato trasferito nella prigione di Koridallos e Panagiotis, visto che è considerato un prigioniero di lunga condanna (vista la pena di 37 anni), non può andare in una prigione di Koridallos (riservata soprattutto a persone in attesa di giudizio) e ha ottenuto il trasferimento in una prigione di sua “scelta” e verrà trasferito presso il carcere di Trikala dove ci sono altri tre membri della Cospirazione delle Cellule di Fuoco.

Questa vittoria simboleggia a suo modo un altro impegno nel nostro fine di coesistenza politica dei membri della CCF dentro le mura e abolisce l’isolamento che cercano di imporci. In questo scontro con il sistema, tempo e fatica, mettiamo i nostri corpi come barricata e come pegno della nostra dignità. Ecco perché non abbiamo supplicato, né abbiamo implorato la solidarietà nei posti che abbiamo evitato di frequentare durante il nostro operato come anarchici d’azione. Continua a leggere

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(it-en) Indonesia – Notizie da e su Eat e Billy

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Adesso è possibile inviare cartoline e lettere ai combattenti prigionieri Eat e Billy.

Gli indirizzi di Eat e Billy, orgogliosi membri della Cellula Long Live Luciano Tortuga / FAI-FRI, nella prigione di Yogyakarta sono:

Billy Augustan / Reyhard Rumbayan
Lembaga Pemasyarakatan (LAPAS)
Kelas IIB Sleman
Jalan Bedingin, Sumberhadi,
Mlati, Sleman,
Daerah Istimewa Yogyakarta
Indonesia

***

Qui potete trovare delle foto di Eat e Billy durante una delle udienze insieme ai propri familiari-amici-affini (1,2)

***

Fanzine di Eat e Billy : I due compagni prigionieri hanno realizzato una propria pubblicazione intitolata “Mlebu” da dentro la prigione. Essa ancora non è in distribuzione, ma lo sarà presto… “I giorni che sono andati non continueranno a durare, se vuoi costruire il passato…Continua a leggere

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(it-en) Grecia – Lettera di Olga Ikonomidou

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29 Aprile 2012

Un anno e mezzo di prigionia per me. Non dimentichi mai la data del tuo arresto. Esso è un momento critico di un cambiamento forzato. E’ stato un momento che è sembrato come se stessi lasciando una casa, progetti, attrezzatura, idee per l’azione, la tua strategia.

Quel momento in cui siamo stati trasformati in ostaggi dello stato e la distanza tra me e i miei compagni adesso è di kilometri, qualche volta pochi, qualche volta molti. In questo breve trascorso di prigione i nostri continui trasferimenti punitivi hanno reso difficoltose le comunicazioni e il tempo coopera con l’autorità, cosicché possono farci sentire isolati.

Ma in realtà non è cosi. Ciò che abbiamo lasciato in quella casa era solo materiale, quello lo recuperi facilmente. Il resto, i piani, le idee, la strategia, i sentimenti, i momenti, quelli li portiamo costantemente dentro le nostre menti e i nostri cuori, più avanzati, ancora più pronti alla battaglia.

La distanza e il tempo non hanno significato. Essi sono significati relativi. Per me è come se fosse ieri che stavo allo stesso tavolo dei miei compagni cospirando riguardo al nostro prossimo obiettivo. Quando abbiamo condiviso lo stesso desiderio di attacco ai valori e agli ideali di questo marcio mondo autoritario, ci siamo accordati sul fatto che l’avremo portato a compimento. Che mai avremmo abbandonato qualcuno o che ci saremmo ritirati.

Il bisogno di uno diventa la decisione per il resto. L’8 Aprile 2012 la Cospirazione delle Cellule di Fuoco ha deciso di iniziare uno sciopero della fame, richiedendo il trasferimento finale di Gerasimos Tsakalos e di Panagiotis Argirou dalla prigione di Domokos, cosi come la fine dei trasferimenti punitivi degli altri membri dell’organizzazione.

I miei primi tre compagni sono alla loro quarta settimana di sciopero della fame, e le prime serie conseguenze di salute sono già apparse. E il tempo passa… all’interno della nostra prestabilita strategia ognuno di noi inizierà uno sciopero della fame, lunedi 30/4/2012 inizierò io e con decisione lotterò fino alla fine.

SEMPRE IN BATTAGLIA

Olga Ikonomidou
Membro della Cospirazione delle Cellule di Fuoco

Prigione di Eleona
Tebe

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